Mi ritrovo a 30 anni in una città in cui sono nata che ha cambiato completamente volto. Una metropoli dove in passato molti meridionali hanno trovato la loro fortuna e oggi piena di extra comunitari convinti di venire a fare la propria. Negli altri Paesi, soprattutto in quelli fuori dall’EU, che se fosse stata fatta con criterio, non avrebbe creato tutti questi danni, l’Italia è un Paese fantastico, meraviglioso, dove una volta arrivati, tutti possono trovare lavoro e diventare ricchi a sufficienza per sfamare le loro famiglie che hanno lasciato tra pianti e lacrime nel loro Paese di origine.
Ma queste persone, una volte giunte qui, si trovano di fronte a uno scenario completamente diverso. Vivono in 6 in un monolocale per riuscire a pagare l’affitto, spesso e volentieri in nero e sovrastimato, e sono obbligati ad accettare qualunque lavoro per raccattare i soldi che gli servono a vivere…dov’è finita la fortuna che cercavano?
Qui ho parlato degli immigrati..ma parliamo di noi, che in quest’Italia abbiamo vissuto, abbiamo riposto i nostri sogni che ora vengono infranti grazie al dio denaro.
La storia non ci ha insegnato niente, ma proprio niente e le giovani leve non la conoscono nemmeno, perché anche l’istruzione italiana è allo sfascio. Io per esempio, visto che ero in procinto di dover tenere la maturità ed eravamo indietro col programma, la prima e la seconda guerra mondiale le ho studiate in una paginetta di riassunto del libro di storia. Certo, poi ci si può informare, ma la scuola mi ha fornito questi mezzi.
Ho studiato per quasi 25 anni della mia vita e ho appreso tantissime nozioni, la mia mente è più aperta e curiosa, ma alla fine dei conti, oltre alla cultura personale, che cosa mi ha fruttato investire quel tempo sui libri?
Oggi ci ritroviamo come è sempre stato e come sempre sarà, divisi in classi sociali: operai, borghesi, ricchi, con una semplice aggiunta, il precariato (giovani e brillanti menti sfruttate per pochi centesimi che non riescono a costruirsi un futuro indipendente dalla propria famiglia di appartenenza). In quanti in questa società ‘si sono fatti da se’ come accadeva un tempo?
Tutti coloro che si sono sposati, sono andati a convivere, hanno avuto figli, lo hanno fatto grazie ai soldi di mamma e papà. E chi non ha mamma e papà che possono permettersi di farlo, rimane in casa, finchè la casa c’è!
Siamo arrivati al punto di far lavorare gli anziani, perché a 67 anni non si è più giovani, e di far rimanere a casa i giovani senza futuro. Sono folle oppure c’è qualcosa che non quadra?
In questa città aziende su aziende usufruiscono della cassa integrazione per i loro lavoratori, licenziano o falliscono, ma pare che nessuno se ne accorga. I consumi sono diminuiti perché di soldi non ce n’è più, ma controsenso vuole che ce ne siano ancora troppi per far capire ai piccoli borghesi che così non va!
E' un circolo vizioso, un serpente che si mangia la coda, meno lavoro, meno soldi, meno consumi, aumento dell’inflazione, diminuzione della domanda e diminuzione della produzione, fallimento o chiusura delle imprese con conseguente fallimento dei mercati. Ragazzi questa è economia, ma ci arriverebbe anche un bambino, quindi com’è possibile che non ci arrivino coloro che sono al governo?
Mi dispiace ma io non ci credo e questa situazione non mi sta per niente bene.
Che accadrebbe in uno scenario apocalittico dove tutti dovrebbero fare i contadini per sfamarsi? In molti morirebbero di fame, perché non sanno far nulla e chi si salverebbe? Sicuramente le classi meno abbienti.
Pensate che il mio sogno sarebbe quello di vivere in un rudere in campagna per coltivare il mio orticello e nutrire i miei animali per trarne latte e formaggi. Ecco nel 2012 questo è il sogno di una ragazza milanese!
Mi piacerebbe che esponeste qualsiasi cosa vi venga in mente a riguardo.
Un bacio.
Naly